AGLIO “CONSIGLI DI COLTIVAZIONE”
IL TERRENO
Va preparato con una lavorazione profonda per renderlo soffice: non si fanno concimazioni a base di letame, per evitare marciume dei bulbi e cattivi odori degli stessi.
La piantagione va fatta in un terreno che era stato concimato in una precedente coltura, in modo che gli effetti del letame siano ancora attivi ma molto più attenuati rispetto a quelli di una concimazione recente.
CONCIMAZIONE
L’aglio è una pianta poco esigente dal punto di vista della concimazione, ma trae vantaggio dalla distribuzione di fosforo e potassio ( ISIDE KG.25 12/5/15 PELLET ) nella lavorazione del terreno (interrate del concime binario in ragione di 200 grammi per metro quadrato).
Si può invece distribuire in superficie del nitrato dopo la piantagione( es. nitrato di calcio soleil 5kg ), o quando il bulbo comincia a ingrossare, in ragione di 30 grammi per mq.
Non aumentate questa dose perché altrimenti otterrete delle piante ricche di foglie ma con bulbi piccoli.
MANUTENZIONE
E’ importante tenere pulite le aiuole eliminando tutte le erbe spontanee, con delle sarchiature periodiche.
Verificate sempre se ci sono piante attaccate dalla ruggine ed eliminatele subito, per evitare il contagio anche alle altre.
ACQUA ?
L’aglio ha bisogno di poca acqua, anzi non gradisce affatto l’umidità per cui se possibile l’irrigazione va ridotta al minimo o addirittura evitata.
Questo rende problematica la consociazione con altri ortaggi, che di solito va evitata.
RACCOLTO
La raccolta per i bulbi freschi da consumare subito si fa in marzo, preferibilmente in luna crescente, mentre quella per i bulbi da conservare si fa in giugno-luglio, preferibilmente in luna calante.
Il bulbo è maturo quando le foglie cominciano a ingiallire. Molti usano praticare l’annoccatura, cioè la torsione del fusto alla base, una settimana prima della raccolta per ottenere con ciò sia un ingrossamento dei bulbi (le sostanze nutritive non salgono più alle foglie) e per favorire la loro essiccazione.
Per raccogliere l’aglio è possibile afferrare il fusto e tirare per estirpare il bulbo; quando ciò non è possibile, sia perché il fusto è già secco, sia perché il terreno resiste, si smuove la terra con un forcone infilandolo nel terreno ad una distanza prudenziale per evitare il danneggiamento dei bulbi.
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